Il comitato organizzatore

Il convegno è organizzato dagli studenti del XXXIV ciclo di Dottorato in Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche e artistiche dell’Università di Parma

Anna Ghiraldini svolge il suo dottorato presso l’Università di Parma con un progetto di digital humanities sull’archivio di Enzo Mari.
Durante il primo anno di dottorato, è assistente all’organizzazione al Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC, Università di Parma) per la mostra “Gio Ponti. Amare l’architettura” (MAXXI, Roma, 27.11.2019>13.4.2020).
Dopo la laurea magistrale in Architettura conseguita all’Università Iuav di Venezia nel 2015 con una tesi sull’opera architettonica di César Manrique, lavora allo Iuav come collaboratrice alla didattica per i corsi di Teorie dell’Architettura e Composizione architettonica (2015-2017), il corso laboratoriale di Arti Visive (2017), il workshop di Storia dell’arte per il Negozio Olivetti (Venezia 2016), il workshop “La Montagne de Venise” (con Yona Friedman, Venezia 2016), il workshop W.A.Ve. (con Carme Pinós, Venezia 2016). Consegue due borse di ricerca (“Upim-Iuav 2017: laboratorio di retail design” e “Ricognizione sulle imprese venete del settore legno-arredo”, 2017 e 2018).
È curatrice di alcune mostre a Venezia (“Ucronia. Spazio del Divenire”, Ca’ Pesaro, 23.3>22.4.2018, “Echi d’acqua”, Negozio Olivetti, 25.11.2016>8.1.2017, “Ucronia. Immagine della città”, Iuav, 27.3.2017, “Manrique: E-Motion”, Ca’ Pesaro, 17.5>5.6.2016).
Nel 2018 è tra gli organizzatori del seminario “INTER/rotto IN/finito” (Ca’ Pesaro, Venezia), di cui co-cura la pubblicazione degli atti.
Nel 2016 svolge una collaborazione alla ricerca per una installazione storico visuale per la mostra “Venezia, gli ebrei e l’Europa” (Palazzo Ducale, Venezia, 19.6>13.11.2016).
Dal 2016 è nella redazione di “La Rivista di Engramma” (direttore prof. Centanni, Iuav) per la quale ha co-curato alcune uscite e pubblicato diversi saggi, tra cui Un caso di narrazione spaziale. La metrica di César Manrique a Lanzarote, n. 150; Noi, naufraghi ai confini del mondo. Due tappe alla Biennale Arte di Venezia 2017, n. 147; con M. Centanni, Sara Copio Sullam a dialogo con gli intellettuali del suo tempo e Il Codice di Giulia Solinga (BMCVe, ms Cicogna 270). Il processo in Parnaso in difesa di Sara Copio Sullam, n. 136. Si occupa di Edizioni Engramma di cui cura le pubblicazioni cartacee e online.
Eleonora Poli è dottoranda di ricerca in Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche ed artistiche presso l’Università di Parma (XXXIV ciclo), con un progetto inerente alle riforme in campo assistenziale e, in particolare, a quelle relative al reparto materno-infantile messe in atto durante il regno di Maria Teresa d’Austria all’Ospedale Maggiore di Milano (1740-1780). La ricerca interessa, in particolare, la fondazione della scuola di ostetricia per levatrici di campagna e il servizio di baliatico forese.
Si è laureata in Scienze Storiche presso l’Università degli Studi di Milano nel 2018 con la tesi Infantes expositi Hospitali Magno: abbandono, assistenza e baliatico nella Milano di fine ‘400, volta ad analizzare il problema dell’infanzia abbandonata nella Milano di fine XV secolo, con riferimento alle strategie adottate dal nosocomio meneghino per gestire l’ingresso degli esposti entro le mura ospedaliere.
È attualmente membro della commissione d’esame di Storia Medievale per il corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali, all’Università degli Studi di Milano. È stata assistente alla didattica al laboratorio La Ca’ Granda dei Milanesi. Formazione all’itinerario di visita (2017-2019) dopo aver svolto, per alcuni anni e a nome dell’Ateneo, un servizio di visite guidate presso la sede storica dell’Università di Milano. È membro della Società Italiana delle Storiche e della Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna.
Ha partecipato al convegno internazionale di studi: Confronti Rivoluzionari (XVI-XIX secolo), Genova, 10-12 aprile 2019, con l’intervento dal titolo: Rivoluzione in corsia. Donne, lavoro e conoscenze mediche all’Ospedale Maggiore di Milano (XVI secolo). Ha pubblicato: Gestire e controllare il lavoro delle madri di latte. Note da un registro delle balie dell’Ospedale Maggiore di Milano (XV secolo), in «Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica», III (2019), pp. 321-345; «A mio figlio». Tracce materiali di storie d'infanzia abbandonata nell'archivio storico dell'Ospedale Maggiore di Genova (1856-1894), in «Annuario dell’Archivio di Stato di Milano» (in corso di pubblicazione).
Simone Marsi si è laureato in Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università di Pisa con una tesi su Carlo Emilio Gadda. Durante la sua formazione si è concentrato in particolare sul Novecento, offrendo contributi su Clemente Rebora (Con me in persi moti, Franco Cesati, 2016) e Salvatore Satta (L’essere umano e il suo destino, “Strumenti Critici”, n. 3, 2018).
Attualmente è dottorando in studi filologico-letterari, storico-filosofici e artistici presso l’Università Parma. Nella sua tesi si occupa del canone della letteratura italiana nei manuali scolastici (1861-1945).
È membro del gruppo di ricerca ELICom dell’Università di Parma, che si occupa di inclusività nell’ambito della comunicazione e educazione linguistica. È uno dei curatori della pagina ELICom su Mondo Erickson (https://www.erickson.it/it/mondo-erickson/elicom/).
Teresa Roversi consegue la laurea triennale in Filosofia presso l’Università di Bologna nel 2015, con una tesi dal titolo “L’immaginazione morale in Hans Jonas e Gunther Anders”. Consegue la laurea magistrale in Filosofia presso l’Università di Parma nel 2018 con una tesi dal titolo “Il concetto di persona in John Dewey”. Nel 2018 inizia il percorso di dottorato in Filosofia, all’interno della scuola dottorale di Scienze filologico- letterarie, storico-filosofiche e artistiche, presso l’Università di Parma. I temi principali della sua ricerca sono il dibattito sull’identità personale e il pragmatismo americano, in particolare la figura di John Dewey. Ha tradotto alcuni testi di Dewey in italiano («The Theory of Emotion. The Significance of Emotions» in Antologia di scritti pragmatisti sulle emozioni, Rosenberg & Sellier, 2020; «Things and persons» in «La società degli individui», 65, 2019/2) e collaborato con la rivista di filosofia politica e morale “La società degli individui”. È membro fondatore e presidente dell’associazione di promozione sociale Vita Activa che promuove progetti studenteschi nel campo della filosofia (il ciclo di seminari “Idee in bozza”), della poesia e della cultura generale.
Dorothea Burato è dottoranda in Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche ed artistiche presso l’Università di Parma, con un progetto sulle relazioni tra cinema e moda italiana nel secondo dopoguerra. Si è laureata nel 2017 con la tesi “Idee di Rinascita. Il caso cinematografico”, che analizza la politica cinematografica del Pci nel dopoguerra attraverso la rivista ufficiale del partito.
È attualmente membro del gruppo di ricerca SIR Datacritics: Italian criticism in post-war cultural and popular periodicals (1945-1955) dell’Università di Parma (P.I. Prof. Michele Guerra), per il quale si sta occupando dei rotocalchi popolari femminili e delle riviste di alta moda. È membro della redazione della rivista accademica “Cinergie - Il cinema e le altre arti”. Ha pubblicato: Il cinema secondo Cesselon. Un’analisi del suo metodo creativo attraverso la raccolta dello Csac, in “Cinergie – Il cinema e le altre arti”, n.13 (luglio 2018); Morale comunista, neorealismo e cinema sovietico. La critica cinematografica del Pci nel dopoguerra attraverso le pagine di Rinascita, in “Immagine”, n.17, IV serie, gennaio-giugno 2018; Corpi in mostra. Il Festival di Venezia e la promozione della moda Made in Italy nel secondo dopoguerra, Atti del convegno di FAScina 2018, in “Arabeschi – Rivista internazionale di studi su letteratura e visualità”, Ottobre 2018; Dive dell’Olimpo. Rita, Ava, Ingrid e le altre tra critica e costume nei rotocalchi femminili del secondo dopoguerra, in M. Guerra, S. Martin (a cura di), Atti critici in luoghi pubblici. Scrivere di cinema, tv e media dal dopoguerra al web, Diabasis, Parma, 2019.
Mara Conti, nata a Rimini nel 1991, ha svolto il suo percorso di studi presso l’Università di Parma. Dopo la Laurea triennale in Lettere (L-10), conseguita con il massimo dei voti e la lode, ha conseguito la Laurea magistrale in Lettere Classiche (LM15), con una tesi in Filologia greca dal titolo Il commento a Sofocle tra erudizione antica e umanistica (Relatori: prof. Massimo Magnani, prof. Gualtiero Rota), con il massimo dei voti, la lode e la dignità di stampa. Contemporaneamente agli studi universitari ha conseguito il Diploma Accademico di I livello in Violino presso il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma con il massimo dei voti. Si è occupata di digitalizzazione di papiri documentari e letterari greci (marcatura mediante linguaggio Leiden+ su piattaforma SoSol e pubblicazione di papiri medici greci sulle banche dati Papyri.info e Digital Corpus of Literary Papyri), attività svolta anche durante il tirocinio in mobilità Erasmus presso l’University College di Londra (UCL). Attualmente svolge il XXXIV Ciclo di Dottorato in Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche e artistiche presso l’Università di Parma, con un progetto di ricerca sugli Scholia recentiora all’Antigone di Sofocle (tutor: prof. Massimo Magnani). I suoi interessi di ricerca si rivolgono principalmente alla filologia classica e bizantina, alla scoliastica tragica e alla tradizione manoscritta delle tragedie sofoclee.